Disturbi Alimentari

  • Anoressia nervosa: si manifesta con perdita significativa di peso, intensa paura di ingrassare, alterazione della rappresentazione della propria forma del corpo (dispercezione dell’immagine corporea) la quale porta a costante sensazione di essere in sovrappeso
  • Bulimia nervosa: si differenzia per episodi di abbuffate e condotte compensatorie quali vomito autoindotto, uso di lassativi, diuretici, digiuno o esercizio fisico eccessivo
  • Disturbo da binge eating: si caratterizza per abbuffate senza condotte di compensazione
  • Pica (persistente ingestione di una o più sostanze senza contenuto alimentare non commestibili, ad esempio stoffa, metallo, ghiaccio; esordisce in età infantile)
  • Disturbo da ruminazione (si caratterizza per ripetuto rigurgito di cibo, successivamente rimasticato, ringoiato o sputato)
  • Disturbo evitante restrittivo dell’assunzione di cibo: si manifesta attraverso perdita di peso e alimentazione selettiva scegliendo sempre gli stessi alimenti
  • Disturbo da alimentazione notturna: ricorrenti episodi di alimentazione notturna.
Disturbi Alimentari
Disturbi Alimentari

Il trattamento di tali disturbi prevede la presenza di tre figure professionali (psichiatra, psicoterapeuta, dietista), come indicato dalle linee guida NICE (National Institute for Health and Care Excellence), 2017. Il trattamento alimentare prevede l’applicazione della terapia cognitivo comportamentale (CBT – E), una forma di terapia psicologica che si focalizza prevalentemente sul presente e si orienta alla risoluzione dei problemi attuali. Si tratta di una terapia pratica, concreta, collaborativa e a breve termine. La terapia alimentare coinvolge attivamente e responsabilizza il paziente nelle proprie scelte alimentare attraverso dei menu (A, B, C, D, E…), adattati alle varie fasi della patologia, in cui il paziente impara a lavorare con porzioni anziché con quantità rigorose che rischiano di ossessivizzare ancora di più il paziente stesso. In questo modo invece, il paziente diventa protagonista del proprio percorso alimentare, pianificando lui stesso la propria giornata alimentare.