Gli aspetti peculiari di questo trattamento sono i seguenti:
- Enhanced (Migliorata): derivata dalla CBT per la Bulimia Nervosa (il trattamento più empiricamente supportato per i disturbi alimentari), ma è stata ideata per essere più potente.
- Transdiagnostica: perché affronta i meccanismi comuni di mantenimento che riflettono la realtà clinica di una psicopatologia condivisa ed evolvente e non la diagnosi del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM V), ciò significa che la teoria e la terapia derivata da essa è applicabile con minime modifiche a tutte le categorie diagnostiche dei disturbi dell’alimentazione.
- Cucita su misura per il singolo paziente: individualizzata per affrontare la psicopatologia che opera nel singolo individuo.
- Flessibile: usa strategie e procedure terapeutiche in sequenza per affrontare la psicopatologia specifica del paziente.
La CBT-E prevede che il terapeuta e il paziente lavorino insieme come una squadra per superare il disturbo dell’alimentazione. Il paziente è incoraggiato a diventare un attivo partecipante nel processo di cura e a vedere il trattamento come una priorità. La strategia chiave è creare una formulazione individualizzata e condivisa dei principali meccanismi di mantenimento che dovranno essere affrontati dal trattamento.
La CBT-E adotta una varietà di procedure generiche di natura sia cognitiva che comportamentale, ma favorisce la messa in atto di cambiamenti strategici a livello comportamentale al fine di ottenere dei cambiamenti cognitivi. Nelle fasi più avanzate del trattamento, il paziente è aiutato a riconoscere i primi segnali di attivazione dello stato mentale (mind-set) del disturbo dell’alimentazione e a decentrarsi rapidamente da esso per evitare la ricaduta.
CBT-E PER PERSONE NON SOTTOPESO
Con i pazienti che non sono significativamente sottopeso, la CBT-E generalmente prevede un appuntamento iniziale per la valutazione diagnostica seguito da 20 sedute di 50 minuti da svolgersi in 20 settimane. Il trattamento ha quattro fasi:
- Nella Fase Uno, che dura quattro settimane, il trattamento prevede due sedute la settimana ed è focalizzato sul raggiungere una comprensione condivisa del disturbo dell’alimentazione del paziente e dei processi che appaiono mantenerlo. In questa fase il paziente è aiutato a regolarizzare e a stabilizzare le sue modalità alimentari e ad affrontare le sue preoccupazioni per il peso.
- Nella Fase Due le sedute sono effettuate a cadenza settimanale. In questa fase, che dura una o due sedute, sono rivisti in dettaglio i progressi effettuati nelle prime quattro settimane di terapia e viene progettata la Fase Tre della CBT-E.
- Nella Fase Tre, le sedute sono focalizzate sui processi centrali che stanno mantenendo la psicopatologia del disturbo dell’alimentazione. In generale, questo comporta affrontare le preoccupazioni per il peso e la forma del corpo, la restrizione dietetica cognitiva e calorica, gli eventi e le emozioni che influenzano l’alimentazione. In un sottogruppo di pazienti possono essere affrontati anche alcuni meccanismi di mantenimento aggiuntivi, come il perfezionismo clinico, la bassa autostima nucleare e le difficoltà interpersonali.
- Verso la fine della Fase Tre e nella Fase Quattro vengono implementate le procedure per minimizzare il rischio di ricaduta a breve e a lungo termine.
In genere, una seduta di revisione è fissata 20 settimane dopo la conclusione della terapia per rivedere i progressi e per affrontare qualsiasi problema che rimane o che è emerso.
CBT-E PER PERSONE SOTTOPESO
La versione CBT-E per i pazienti sottopeso è stata adatta nel contenuto e nella durata (40 settimane e 40 sedute), per affrontare la scarsa motivazione al cambiamento, la restrizione dietetica calorica e il sottopeso. La Fase Due, inoltre, è eseguita ogni 4 settimane fino alla normalizzazione del peso, mentre il recupero del peso è raggiunto in tre passi:
- Passo Uno: il paziente è aiutato ad arrivare alla conclusione che è necessario recuperare il peso e decide di farlo.
- Passo Due: il paziente recupera peso fino a un peso basso salutare (IMC tra 19 e 20).
- Passo Tre: il paziente diventa esperto nel mantenere il peso.
In associazione al recupero del peso è affrontata in modo integrato la psicopatologia del disturbo dell’alimentazione che opera nel paziente.